Si comincia con il Ponte dell’Immacolata e si finisce il 6 Gennaio: un lungo periodo di aria di festa che arriva anche in tavola e poi…al mister chi glielo dice?!!! Festeggiare è sacrosanto, ma occorre ricordare che i giorni di festa veri e propri sono solo la vigilia e il giorno di Natale, Santo Stefano (non tutti lo festeggiano), Capodanno e l’Epifania.
Si tratta in realtà di sole quattro/cinque occasioni, ma ormai l’abitudine ha portato la nostra società a festeggiare per più di 2 settimane consecutive. Quindi, sebbene sia concesso mangiare di più nei giorni deputati, durante gli altri giorni delle festività è bene mangiare regolarmente, in modo sano ed equilibrato senza abbandonare l’attività fisica. Non esistono diete miracolose pre e post “periodo natalizio”, il consiglio da seguire, seppur scontato, è quello della moderazione che vale per tutti, compresi gli sportivi che non dovrebbero arrivare al 2017 con chili in più sulla bilancia che renderebbero difficile la ripresa della stagione calcistica. Sul web, nelle pagine dei giornali e nelle trasmissioni televisive, i consigli per vivere al meglio i periodi di eccessi alimentari ce ne sono in abbondanza (alcuni sono solo delle dicerie senza alcun fondamento scientifico), quindi non mi limiterò a scrivere un decalogo ormai noto e “scontato” (come rendere i piatti della tradizione light, cibi e bevande da evitare, etc..) ma vorrei semplicemente descrivere ciò che succede al nostro fisico in seguito alle “mangiate natalizie” dando soltanto alcune regole d’oro concrete per non affaticare eccessivamente l’apparato digerente:
– durante i pasti di “festa”, nessuna limitazione nella tipologia degli alimenti ma no al bis delle portate!!!;
– controllare il bilancio energetico prevedendo, per ogni giornata di festa, una giornata alimentare ipocalorica ricca di alimenti disintossicanti e antiossidanti (frutta, verdura, legumi) con la funzione di aiutare fegato e reni a smaltire le tossine date dall’eccesso di grassi, zuccheri, proteine animali ed alcool;
– bere in abbondanza acqua e tisane depurative (a base di erbe amare come il carciofo, il tarassaco, il boldo, etc..) e drenanti (a base di betulla, pilosella, etc..);
– non digiunare per bilanciare le calorie in eccesso assunte nei pranzi e nei cenoni altrimenti il metabolismo rallenta!;
– non abbandonare le scarpe da ginnastica e quindi non smettere di allenarsi (è utile anche una corsetta/camminata quotidiana) ed evitare di “incollarsi” al divano in modo da tenere sempre attivo ed efficiente il metabolismo, aumentare il dispendio energetico, favorire il consumo e lo smaltimento delle calorie e tossine in eccesso, eliminare la ritenzione di liquidi ed abbassare il “colesterolo cattivo” (in media durante il periodo in questione, si assumono il 30% di grassi saturi in più di quanto consigliato normalmente).
Il peso, che solitamente si guadagna a Natale, non può essere valutato nelle ore o nei primi giorni seguenti; infatti, il valore ottenuto (sia tramite la bilancia che mediante analisi della composizione corporea) non tradurrebbe solo un reale accumulo adiposo, ma si confonderebbe con la ritenzione idrica interstiziale (tipica della sovralimentazione) e con la pienezza del tubo digerente (stomaco e intestino). Infatti, in seguito a “grandi mangiate”, la concentrazione dei nutrienti nel sangue (soprattutto glucosio e sodio) tende ad aumentare in maniera vertiginosa favorendo l’aumento della pressione osmotica e il relativo incremento del volume plasmatico per mantenere l’equilibrio omeostatico.
L’aumento di peso dunque non deve preoccupare ma solo allertare: è logico che, dando per scontato il ripristino di un’alimentazione equilibrata, tanto più velocemente si è ritenuta l’acqua in eccesso, tanto più rapidamente la si dovrebbe smaltire; d’altro canto se i grossi pasti fossero consecutivi, l’organismo tenderebbe a preservare l’effetto “spugna” fino al ripristino delle abitudini alimentari quotidiane e dell’attività fisica costante. Purtroppo anche l’accumulo adiposo gioca un ruolo importante nell’aumento del peso corporeo durante il Natale (e non solo!!) e, contrariamente alla ritenzione idrica, non è semplicemente un fattore temporaneo; quindi, il ripristino della condizione fisiologica precedente le festività include pure un certo dimagrimento. In conclusione, dunque, nei giorni di “festa comandati” via libera alle occasioni conviviali, ai piatti tradizionali e al gusto con il proposito però di non abbandonare il corretto stile di vita quotidiano (tra i giorni di festa per intenderci!!!): a Natale il palato è contento, ma si è sicuri che lo sia anche l’organismo?!!!!
Dr.ssa FEDERICA SCARPONI
BIOLOGA NUTRIZIONISTA
SPECIALISTA IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE