Il calcio e lo sport in generale richiedono ai giocatori in età evolutiva un impegno sul piano fisico e mentale.
L’impegno è il mezzo per raggiungere un fine evolutivo importante: imparare.
Durante l’attività sportiva ai bambini vengono dati obiettivi da perseguire ed è compito dell’allenatore valutare la difficoltà degli esercizi in funzione del livello della squadra: obiettivi raggiungibili mettono il bambino nella condizione di pensare di poter migliorare con il proprio impegno, mentre obiettivi inadeguati al livello di sviluppo evolutivo riducono la motivazione alla pratica dello sport.
L’autostima del bambino è fortemente connessa con l’esperienza del raggiungere risultati attraverso il proprio impegno, in questo modo comprende di possedere delle risorse interne per auto-determinarsi e raggiungere i risultati attesi.
Non sempre le aspettative rispetto agli obiettivi raggiungibili sono realistiche, a volte il bambino persegue traguardi più complessi rispetto alle proprie possibilità, in questo caso l’adulto deve aiutarlo a comprendere che quelle aspettative non sono realizzabili.
Quando invece l’adulto riversa sul bambino aspettative inappropriate rispetto alla sua fase di sviluppo, può determinare in lui l’insorgenza di vissuti di inadeguatezza, che inficiano la sua autostima e possono portare alla perdita della motivazione ed all’abbandono dell’attività sportiva.
Il gioco del calcio richiede ai bambini, a partire dai sei anni di età, di iniziare ad uscire da una posizione evolutiva egocentrica per comprendere il punto di vista dell’altro, sviluppando l’empatia, risorsa che nel vita adulta sarà fondamentale per stabilire relazioni soddisfacenti con gli altri. I giocatori essendo parte di una squadra hanno uno scopo comune e devono imparare ad agire insieme. L’allenatore persegue l’obiettivo di aumentare il senso di appartenenza al gruppo-squadra organizzando l’allenamento in chiave ludica, poiché il divertimento è il più potente fattore motivante per un bambino.
Un altro compito che richiede ai bambini sforzo ed impegno durante gli allenamenti è l’apprendimento di nuovi schemi motori: strisciare, rotolare, correre, lanciare, afferrare, saltare, ecc, per affinare ed ampliare le proprie abilità motorie.
In ultima analisi l’esperienza dello sport insegna ai bambini il rispetto delle regole sportive, dell’allenatore e dei compagni di
squadra e questo rappresenta certamente uno degli insegnamenti di vita più importanti ed utili.
L’interiorizzazione da parte del bambino del valore del rispetto degli altri rappresenta le fondamenta su cui il bambino, divenuto adulto, costruirà il rispetto per la società in cui vive; questo processo richiede tempo, metodo, costanza e figure di riferimento che offrano un modello educativo orientato all’impegno, al rispetto ed all’accettazione dell’altro.
Concludo riflettendo sul fatto che l’impegno si apprende attraverso l’esperienza, perciò gli adulti hanno un compito prezioso ed impegnativo, quello di educare attraverso il proprio esempio di vita.
Dott.ssa Francesca Guzzini
Psicologa e Psicoterapeuta