Intervista con i Cosmos 2012

PAOLO LUCIANI: LA TESTA? NON ME L’ASPETTAVO MA CI SPERAVO

Cosmos 2012, capolista del girone Canada (a patto che il Folema non batta il Cesolo questa sera), ma all’ultima giornata è arrivata la prima sconfitta, che è successo?

E’ successo una cosa molto semplice, ci sono venuti a mancare sei titolari. Senza nulla togliere a chi li ha sostituiti è comunque evidente che quando hai sei titolari fuori è difficile fare una prestazione di livello. Ma non vogliamo trovare scuse, in quanto tutti i nostri giocatori sono alla pari, onore alla New Team anche se penso che un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.

Vi aspettavate questa posizione?

Io sono tanti anni che gioco a calcio, non me l’aspettavo ma ci speravo. Ho allestito una squadra in dieci giorni però ho chiamato tutti quelli che erano i miei vecchi compagni di squadra, le vecchie conoscenze. C’è stato subito affiatamento e quindi non abbiamo avuto bisogno di amalgamare la squadra nelle prime giornate.

Siete nettamente la miglior difesa, è quella la chiave del successo?

Anche nel calcio che conta la difesa è fondamentale, fa la differenza. Noi abbiamo un portiere, oltre che bravo anche integro fisicamente. Un ottimo portiere che negli ultimi anni ha vinto campionati di prima e seconda categoria, insomma non è un portiere “alla frutta”. Nel reparto difensivo abbiamo tutti ragazzi che hanno sempre dato garanzie in passato, e io conoscendo le loro caratteristiche li ho presi, facendo una scelta azzeccata.

Come è nata la squadra?

E’ nata da un mio desiderio personale perché fino a qualche anno fa abbiamo sempre partecipato a campionati di terza categoria e, avendo superato quasi tutti i 35 anni, ho voluto ricompattare il vecchio gruppo di amici per partecipare a questo campionato di cui mi avevano parlato bene. Effettivamente è un bel campionato, ben organizzato veramente complimenti all’organizzazione. E’ piacevole partecipare ad ogni partita, anche se (io sono un commerciale) ho dovuto comunque lavorare per “convincere” tutti a partecipare, sai comunque è un impegno, si toglie tempo alla famiglia, al lavoro, ecc (anche se è poco). Ero un po’ timoroso all’inizio della loro reazione, ma ora sono contento in quanto il gruppo è entusiasta. Questo mondo è destinato sicuramente a crescere in generale e noi siamo contenti di aver fatto questa scelta di essere entrati a farne parte.

Quale è stata la vittoria più importante, quella che vi ha dato più convinzione?

Ogni vittoria è stata una grande soddisfazione, noi siamo stati fortunati e sfortunati allo stesso modo, in quanto abbiamo affrontato le squadre meno attrezzate nelle prime giornate che ci ha permesso di fare vittorie con risultati ampi. Poi abbiamo iniziato ad affrontare squadre più dure, anche con la stessa Recanatese, una bella partita che potevamo vincere ma anche perdere (il nostro portiere ha anche parato un rigore). Un bel risultato anche se abbiamo solo pareggiato. E’ chiaro che le partite più importanti devono ancora arrivare, ma noi non vediamo l’ora, ci piacciono le cose difficili. Speriamo di essere tutti disponibili perchè così sarà anche più piacevole giocarsela

Quindi per le prossime feste non potete mangiare tanti panettoni perché al 10 gennaio c’è già il big match con il Cesolo

(ride) Da mangiare e da bere non ce lo togliere, dai magari faremo qualche corsetta per mantenerci in forma e per rispettare i prossimi impegni in quanto ci piace partecipare ma anche vincere

Il prossimo avversario, il Cesolo, li conosci li hai già visti?

Del Cesolo conosco solo il portiere perché è un ragazzo che quando era giovane giocava a Macerata, al Santa Croce se non sbaglio. E’ una buonissima squadra in quanto sono i campioni in carica. Ce la andiamo a giocare, ripeto spero di recuperare i miei giocatori fondamentali Mirco Fratini e Roberto Paolucci, ci tengo a sottolinearlo, questi due mi fanno stare abbastanza tranquillo. Poi posso anche perdere con un risultato clamoroso, ma quando ho tutti a disposizione non vedo l’ora di giocare con il Cesolo anche per capire e misurarci al loro livello.

 

 

Marco Ghergo

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