Dove nasce il rispetto?

Dove nasce il rispetto?

La parola rispetto deriva dal latino “Respectus” che trae origine dal verbo “Respicere” che significa avere riguardo, considerazione dell’altro, essere capaci di guardare profondamente l’altro, i suoi bisogni, sentimenti, stati d’animo al fine di stabilire una relazione con lui.

 

 

 

 

 

 

 

Mi piace soffermarmi sull’etimologia di questa parola perché ci aiuta a comprendere dove nasce il rispetto: da una relazione con un oggetto d’amore che sia capace di guardarci, vederci nei nostri bisogni.

Questo è il presupposto per poter creare relazioni basate sul rispetto reciproco: genitori verso i figli e figli verso i genitori; non è casuale la scelta di mettere in ordine di priorità genitori verso i figli, perché il rispetto si apprende nelle esperienze di relazione dapprima all’interno del nucleo familiare e successivamente nel contesto sociale, per cui se un figlio verrà trattato con rispetto e sarà riconosciuto nei suoi bisogni primari quali respirare, mangiare, bere, dormire, comunicare, interiorizzerà un modello relazionale orientato al rispetto di sé e dell’altro.

L’atteggiamento rispettoso da parte dell’adulto aiuta il bambino a sviluppare la fiducia verso l’altro e a divenire maggiormente consapevole di sé, in quanto i suoi bisogni sono stati riconosciuti, confermati e soddisfatti dall’adulto stesso.
L’interiorizzazione di questo modello relazionale fondato sul rispetto andrà a costituire le fondamenta su cui si struttureranno gli schemi cognitivi e le convinzioni che guideranno i comportamenti dei bambini, che diverranno adolescenti e futuri adulti. Ovvero un bambino che ha fatto esperienza di relazioni primarie caratterizzate dal rispetto strutturerà la convinzione di meritare di essere trattato con rispetto e conseguentemente adotterà lo stesso comportamento verso gli altri.

Anche nel contesto sportivo l’allenatore osserva le caratteristiche individuali di ciascun bambino e rispetta le sue peculiarità, sia per ciò che concerne le sue risorse che i suoi limiti fisici, motori, cognitivi, di conseguenza imposterà l’allenamento rispettando l’individualità di ciascuno all’interno del gruppo-squadra.

La scuola calcio a 5 Sportware fonda i suoi allenamenti su tale modello di relazione incentrato sul rispetto del bambino, sull’osservazione dei suoi bisogni e delle sue caratteristiche individuali perché crede fermamente nel valore educativo dello sport.
Dott.ssa Francesca Guzzini
Psicologa Psicoterapeuta sistemico relazionale